I danni da pulizie sbagliate

Sempre più spesso si vedono tentativi infruttuosi, dannosi e spesso chiaramente visibili di rimozione amatoriale di graffiti sulle facciate. I più comuni tipi di danno sono le ombre di colore, lo sfaldamento dopo aver semplicemente ri-pitturato sopra i graffiti o i danni causati da sabbiatura o idrosabbiatura.

Le "ombre" dei graffiti

L'uso di un dispositivo di rimozione dei graffiti sbagliato spesso può peggiorare la situazione, specialmente su superfici in pietra naturale, e quindi aumentare i costi di follow-up. Il danno più comune si verifica sotto forma di ombre di graffiti rimossi male o dove si sono applicati prodotti inadeguati.

.."Altrettanto inopportuno è l’utilizzo di solvente applicato a tampone o pennello in quanto solubilizza le vernici spandendole sulla superficie e in profondità creando evidenti aloni colorati. Tali interventi non appropriati devono essere evitati, sia su edifici di interesse storico artistico che su edifici di più recente costruzione, poichè il centro (...) deve essere considerato un eccezionale unicum costuito da un insieme di beni di straordinaria valenza culturale e da un tessuto urbano omogeneo e continuo..." Cit. Linee guida per la pulitura da superfici da vandalismo grafico, a cura di M. Bettocchi A. Pomicetti, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, 2009, pag.37

L'uso di prodotti corrosivi

Dopo il "danno" delle ombre dei graffiti, il danno più comune riscontrabile in pratica è quello causato dall’applicazione di sostanze corrosive per la rimozione dei graffiti. La superficie è irreparabilmente "bruciata".

I danni da sabbiatura e idrosabbiatura

L'applicazione di rimozione meccanica (sabbiatura o microsabbiatura) rimuove con l'abrasione delle sostanze imbrattanti anche porzioni più o meno consistenti del materiale costitutivo del substrato ed anche la naturale patina protettiva della superficie. Dopo un'operazione di sabbiatura o di idrosabbiatura, i pori della superficie appaiono ancora più aperti e, in caso di aggressione da scritte, la vernice della scritta può penetrare ancora più in profondità.

Cit. Ibidem, pag.36,  ed anche  M.G. Vigliano, 
, Graffiti ed angraffiti (uno studio) Laboratorio Prove sui Materiali MiBAC ISCR, 2004, hp://iscr.beniculturali.it/ 2004

Vedi anche: Ministero per i Beni e le Attività Culturali circolare n. 92/2003

Danni da getto ad alta pressione

Metodi appropriati di pulizia sono i processi a pressione, con acqua calda o vapore. Anche qui, però, si possono provocare ulteriori danni se la procedura è impropria o se l’applicatore è inesperto. Ad esempio, quando la pressione utilizzata è troppo alta, questa può essere abrasivante. In casi estremi, compaiono dei buchi sulla superficie, il che comporta sempre un aumento del danno e quindi dei costi di riparazione.

Ombre di colore in trasparenza

Quando si applica una ri-pitturazione senza rimuovere le scritte sottostanti i pigmenti di colore dei graffiti sottostanti possono venire riattivati ​​dalla pittura sovrapposta, creando un’ombra colorata che si vedrà in trasparenza.

Sfaldamento della pittura - facciate (effetto "lasagna")

La presenza del graffito non rimosso sulla superficie diminuisce notevolmente l'aderenza del successivo ciclo di copertura con pitturazione, portando velocemente a fenomeni di sfaldamento (effetto "lasagna").

Inadeguata corrispondenza di colori (effetto "patchwork")

Ricercare la corrispondenza del colore non è facile. Anche quando si dispone di riserva di pittura del colore originale, l’effetto sulla superficie può essere diverso dovuto alla decolorazione da esposizione solare.

Una scorretta corrispondenza del colore della pittura per ritocco con il colore della superficie originale porta nel 90% dei casi ad effetti "patchwork".

 

..."Un metodo molto utlizzato per cancellare l’imbrattamento consiste non tanto nel rimuoverlo ma nel ricoprirlo con strati pittorici, provocando un’aggiunta di degrado al degrado e realizzando vere e proprie toppe che mal si accordano con la cromia originale del manufatto.
Tali interventi, se realizzato su superfici porose quali pietre, marmi o laterizi, risultano difficilmente rimovibili e comportano un intervento complesso dai risultati non sempre soddisfacenti, anche per quanto riguarda la conservazione..."

Cit. Ibidem, pag. 37

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